Gli occhi del poeta
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 32, p. 3
Data: 6 febbraio 1955
pag. 3
Il poeta Monosio tiene gli occhi serrati nei borsellini di pelle delle palpebre come se fossero monete da tirar fuori soltanto quando c'è da fare l'elemosina di uno sguardo. O piuttosto sembrano due molluschi tra l'azzurrastro e il verdigno che stiano rintanati in fondo alle fosse orbitali per non essere sorpresi dai nemici. Però quei peduncoli gelatinosi quando emergono fuori dai cicli per stupore, orrore o amore, si tramutano miracolosamente in fiori, fiori un po' stinti e gualciti ma illuminati dalla luce della poesia e perciò capaci di ricordare i crepuscoli del paradiso.
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